Personaggi: Caduti della Romagnoli



Quante storie puo raccontare una fotografia come queste del 1932 e del 1934.
Seconda Guerra Mondiale, molti figli di questa città stanno combattendo e morendo in una guerra terribile. Tra questi concittadini ci sono molti musicanti della Romagnoli: figli, padri, fratelli, fidanzati, studenti, operai, tutti quelli abili.
Qualcuno torna, ferito nel corpo e nell'anima, qualcuno, invece, non suonerà più per la via Nova, davanti a San Silverio e Sant'Ormisda.
Al momento, a chi scrive, di questi fratelli in musica ne risultano tre: Giuseppe, Costantino e Umberto.
Giuseppe Antonucci (Frosinone 3/08/1900 - zona Musaid, Libia, 14/09/1940)
Costantino Rossi (Frosinone 29/04/1905 - zona Musaid, Libia, 14/09/1940)
Giuseppe e Costantino, insieme ad altri frusinati erano inquadrati nella I Divisione CC.NN. «23 Marzo», in particolare, la 219a Legione CC.NN., gruppo CXIX di sede a Frosinone, al comando del gen. Franco Antonelli. Allo scoppio delle ostilità la 1 Divisione era stanziata a est di Tripoli. All'atto dell'inizio dell'avanzata verso Sidi el Barrani la 1 Divisione era inquadrata nel XXIII C.A. al comando del gen. Bergonzoli. All'alba del 13 settembre 1940 ha inizio l'avanzata oltre confine su Sollum e Halfaya; a sera, alle 20 la Divisione CC.NN. «23 Marzo» da Gabr cl Ahmar aveva raggiunto il confine a Gabr Asceran. Il 14 settembre la I Divisione CC.NN. «23 Marzo» passava il confine e raggiungeva zona Musaid, fra Capuzzo e Sollum, il nemico si ritirava offrendo sporadiche resistenze di reparti corazzati e fu proprio durante questi attacchi volti a rallentare gli italiani, che un colpo sparato da un carro armato inglese colpi un dosso dove dietro si erano riparati insieme Giuseppe e Costantino uccidendoli all'istante. Giuseppe lasciò tre figli, i due maschi furono membri della Romagnoli nel dopoguerra: Nazzareno (percussioni) e Antonio detto "Iuccitte" (ottavino). Di Costantino le notizie si perdono con quelle della sua morte.
L'esito della operazione militare fu favorevole. Le truppe dettero prova di elevate qualità guerriere e di fedeltà al dovere malgrado le eccezionali avverse condizioni di terreno, di clima e le bufere di ghibli. I nostri soldati, costretti a riposare sul nudo terreno, molestati da topi, da scorpioni e camaleonti, resistendo alle alte temperature ed ai forti sbalzi di queste, alimentati con salmone e carne in scatola, tormentati dalla sete, fecero magnificamente fronte alla crisi dei rifornimenti; scavarono fossi nelle dune sabbiose per raccogliere l'acqua che l'atmosfera surriscaldata di giorno cedeva al terreno raffreddandosi durante la notte.
Umberto Di Pofi (Frosinone 12/11/1916 - non definito in Italia 8/09/1943)
Di Umberto chi scrive non è riuscito a reperire notizie, la data di morte fa però pensare che questo nostro concittadino fu ucciso negli scontri con i tedeschi il giorno stesso dell'armistizio, come molti altri soldati italiani che non vollero consegnarsi all'esercito nazista.
Questi tre concittadini amavano la musica e la rappresentavano a livelli eccezionali di passione e talento. Una passione che unisce anche nell' ultimo momento Giuseppe e Costantino e che vibrava nel cuore di Umberto quel disgraziato 8 settembre.
È dovere di tutti noi ricordarci di loro e riflettere sempre sui valori di amicizia, fratellanza e libertà.

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